E’ cominciata la calda estate delle riflessioni sullo sport
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Pubblicato Mercoledì, 15 Luglio 2020 09:23
Mentre in tutto lo sport di base ci si interroga legittimamente se a settembre si potranno riprendere regolarmente con tutte le attività e se si con quali precauzioni, la notizia inerente il mondo dello sport che ha caratterizzato l’avvio della settimana è quella relativa l’apertura del bando Sport e periferie che ha destinano 140 milioni di euro a fondo perduto per la costruzione o ristrutturazione nuove strutture sportive di cui trovate un ampio approfondimento in questa pagina. In merito ai contributi per l’emergenza COVID, sempre l’Ufficio per lo sport della presidenza del Consiglio sta predisponendo l’istruttoria e i relativi accertamenti per l’erogazione dei fondi alle 20.000 ASD ed SSD che ne hanno fatto richiesta nei giorni scorsi. Molte associazioni abruzzesi del CSI hanno aderito, nei prossimi giorni avremo una piena contezza dell’esito.
In questi giorni c’è un ampio confronto sul Testo unico per lo sport la cui bozza è stata diffusa dal Ministero. La revisione dei rapporti tra Ministero dello sport, il CONI e la Società Sport e Salute punta ad una diversa ripartizione del mezzo miliardo che viene distribuito annualmente al mondo dello sport. Al pari di altri Ministeri, lo Sport si doterebbe di un vero e proprio Dipartimento per gestire in maniera diretta alcune funzioni ora demandate agli altri organismi.
Al CONI rimarrebbe la gestione dello sport cosiddetto “di alto livello” attraverso le federazioni e i gruppi sportivi militari. A Sport e salute, società 100% dello Stato, andrebbe il compito di implementare il settore che ci compete cioè la diffusione dello sport sui territori regionali nella direzione del benessere e della salute, seguendo però gli indirizzi politici del Ministero, con l’apporto degli Enti di Promozione Sportiva e delle sue Associazioni affiliate. La bozza di riforma prevede l’estensione di tutte le tutele lavoristiche ed assicurative ai lavoratori dello sport e il “professionismo” femminile. In questi due ultimi casi sarà interessante comprendere la copertura finanziaria, o meglio se i costi della professionalizzazione, quali gli oneri contributivi che oggi non risiedono nel contratto sportivo, dovranno essere a carico delle Associazioni perché se è sacrosanto il principio, la normativa va calata in realtà molto diversificate che per permettersi un incremento del costo del personale dovrebbero attuare l’innalzamento dei propri costi nei confronti dei singoli sportivi.
Questa ipotesi di riforma introduce il positivo obbligo dei docenti di educazione fisica, laureati in Scienze motorie, nella scuola primaria. Viene normata la figura dell’Agente sportivo e affrontato il tema della Sicurezza negli “stadi” attraverso la riqualificazione degli impianti sportivi.
Il registro delle società sportive, potrebbe non essere più gestito dal CONI e si punta ad una definitiva chiarezza sulla proporzione tra attività prevalente sportiva e l’apertura di bar e ristoranti da parte delle Associazioni.
Si disciplina la tutela del benessere degli animali (in particolare modo i cavalli) inseriti nel contesto sportivo. Nei gruppi militari potranno essere reclutati atleti con disabilità. Viene tolto il vincolo sportivo a livello dilettantistico lasciando liberi i ragazzi alla fine di ogni anno.
Molti temono che con questa riforma ci possa essere ingerenza della politica nei confronti dello sport. Un po di preoccupazione c’è vedendo come, in questi mesi, la gestione delle normative sportive sia stata trattata dalle Istituzioni preposte ma forte è l’auspicio che se non ci saranno ruoli elettivi ma nomine, nei ranghi delle strutture territoriali di Sport e Salute vi possa essere almeno la richiesta di esperienze consolidate nel campo dello sport di base, che abbiano la capacità di parlare il linguaggio dello sport e la sapiente disciplina dell’ascolto, in questa fase non solo utile ma indispensabile.