Dopo i rinvii e i rimpalli cominciano sette giorni con vista sul futuro
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Pubblicato Sabato, 27 Giugno 2020 10:23
Nei quasi quattro mesi di lockdown queste comunicazioni con le quali vi tengo aggiornati hanno raccolto oltre 30.000 letture sul nostro sito ufficiale e altre centinaia di visualizzazioni sui giornali che hanno ripreso i contenuti. In questo periodo mai ho avvertito il malessere che provo in questa occasione nel dover scrivere e commentare il rinvio dell’appuntamento molto atteso dalla nostra base sportiva. Non finisce il “tira e molla” tra Comitato Tecnico Scientifico, il ministero dello sport e il ministero della salute. Anche la data del 25 giugno per la ripresa degli sport di contatto è stata disattesa. Noi non ci siamo mai schierati a favore di una riapertura anticipata, che fosse svincolata dai parametri di ragionevole sicurezza che tutti noi auspichiamo mettendo al primo posto la salute, la vita prima che il divertimento, l’impiego costruttivo del nostro tempo libero attraverso lo sport. Però in questi giorni si è fatta parecchia confusione perché si è data prima la data del 18 giugno poi il rinvio di una settimana, cioè fino al 25, e solo il 24 il parere del CTS, subito criticato dal Ministro Spadafora. Ora la palla passa al ministero della salute, al ministro Roberto Speranza e all’intero esecutivo chiamato a intraprendere una decisione che potrebbe essere contraria alla posizione di quei medici che hanno impostato l’intera gestione sanitaria dell’emergenza. In questa vicenda è stato abbastanza svilente l’approccio all’argomento delle principali testate televisive e giornalistiche. Sintetizzando con il “calcetto non riparte” non si rende affatto merito ad una grande fetta di popolazione che appartiene allo sport di base, a uomini e donne che si, praticano tutte le discipline calcistiche ma anche le nobili attività di pallavolo, pallacanestro, beach-volley, danza, arti marziali, tutti quegli sport che prevedono il contatto e che oggi sono in attesa di chiarezza sul futuro del proprio impegno sociale ed educativo, e molto spesso del proprio lavoro.
Molte regioni, in queste ore, prendendo atto dell’ennesimo rinvio stanno progressivamente riaprendo in autonomia le attività degli sport di contatto. Al momento in Abruzzo sono consentite le “partitelle tra amici” con delle ormai famose restrizioni che sono ovviamente impraticabili nel contesto di un’attività sportiva propriamente detta. Le Regioni Sicilia, Liguria, e Veneto hanno adottato, nelle giornate di giovedì e venerdì, delle ordinanze che contemplano un testo condiviso dalla conferenza delle regioni e, dalle nostre informazioni, ci pare verosimile che anche l’Abruzzo si metta in linea con queste misure che danno, di fatto, il via libera ad una vera attività sportiva nelle gare e negli allenamenti. Sono due le norme principali previste, oltre a quelle igieniche già ampiamente diffuse: la tenuta di un registro nominativo di tutti i partecipanti alla gara/allenamento per almeno 14 giorni, l’obbligo di distanziamento appena prima e subito dopo la pratica sportiva. Se è vero che le prossime saranno ore decisive sul fronte istituzionale per capire se ci saranno speranze di concludere la stagione passata, saranno momenti molto importanti anche per il futuro del movimento CSI che sabato 27 vedrà lo svolgimento del Consiglio nazionale (in modalità videoconferenza) e che, ci auguriamo, possa sancire un punto di ripartenza per il futuro, che darà ai Comitati territoriali e regionali, già dalla prossima settimana, la possibilità di iniziare a programmare la nuova stagione.
Un ultimo pensiero lo dedico al grande Alex Zanardi, quello che gli è capitato è noto a tutti, ed anche le parole di Papa Francesco sono l’attestazione di una stima universale verso un uomo che è una autentica testimonianza di coraggio per quanti devono risollevarsi dalle vicissitudini, dagli ostacoli che la vita ci presenta.
A lui, e a tutti quelli che soffrono, auguro di vero cuore una nuova risalita.