QUEL BISOGNO INNATO DI GIOCO: SI DIANO I TEMPI PER LO SPORT DI BASE
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Pubblicato Giovedì, 28 Maggio 2020 17:23
Nella giornata che decreta la ripartenza della Serie A di calcio sono molteplici gli interrogativi che riguardano lo sport di base. Nei giorni scorsi l’ex coach della nazionale italiana di pallavolo Mauro Berruto (nella foto) ha lanciato, dalle colonne di Avvenire, l’allarme sul destino delle 120.000 associazioni sportive di base italiane che in questo momento non hanno ancora tempi definiti o presunti per poter programmare a sviluppare progetti.
È chiaro che le Istituzioni dovranno prendere le decisioni con le dovute attenzioni, soprattutto in materia epidemiologica e sanitaria, ma è altrettanto evidente che in questi giorni migliaia di ragazzi si ritrovano nei campetti di ogni città per giocare nelle forme più libere e destrutturate. Bisogna guardare alle cose con realismo.
Lo sport è un fenomeno preculturale come sosteneva lo storico olandese Huizinga, quasi a dire che si tratta di un bisogno naturale, innato in ciascuno di noi.
Anche se in questo periodo gli abitanti dei Paesi Bassi non ci vanno particolarmente a genio dobbiamo certamente ammettere che molti, complici del bel tempo, “si stanno giocando addosso” e non aspettano altro che un cenno per riversarsi sui campi.
Siamo convinti che dopo questo step possa essere esplicitata innanzitutto la data per la ripresa degli allenamenti in modalità “collettiva" e successivamente per l’avvio delle manifestazioni ufficiali negli sport di base. In una regione come l’Abruzzo i cui effetti della pandemia si stanno diradando già da diverse settimane pare ormai opportuno, come è stato fatto per gli altri campi della vita pubblica, definire tempi vicini o lontani in tal senso. Anche perché, come già detto, soprattuto i più giovani si ritrovano nei contesti informali non provvisti di alcuna misura di contenimento del contagio.
Una volta definite queste date sarà tempo delle decisioni anche per il mondo CSI: i Comitati territoriali, le commissioni tecniche prenderanno contatti e si riuniranno virtualmente con le società sportive per definire insieme il futuro.
Nel frattempo è bello segnalare primi segnali di un impegno di nuovo concreto tra la gente: a Teramo e L’Aquila, i locali Comitati hanno attivato dei corsi per formare animatori ed educatori con la r possibilità di essere impegnati all’interno dei centri estivi realizzati dal CSI o dalle associazioni affiliate.
Intanto la Regione Abruzzo ha approvato la legge regionale n. 118 che prevede, tra le altre cose, un contributo per le associazioni sportive. Lo stanziamento previsto per il comparto sport e cultura è di 3.000.000 €. Questo passaggio anticipa l’uscita di un apposito bando di cui avevo scritto la scorsa settimana e che vedrà la luce tra pochi giorni.