Solo poche settimane fa, nell’ambito del convegno “Sport e resilienza: reagire alle calamità attraverso lo sport”, abbiamo rivissuto ed analizzato le fasi in cui lo sport ci ha aiutato a superare momenti particolarmente difficili per il nostro territorio regionale: i terremoti. Oggi, a causa della diffusione del Coronavirus, ci troviamo a fare i conti con una dimensione nuova dello sport, dove da nostro “alleato” rischia di diventare “nemico”.
Ci risulta talmente difficile vederlo in questa veste perché per noi è stato rifugio ed evasione, tempo e luogo di entusiasmo nei momenti di disperazione. Abbiamo lottato, nei momenti in cui tutto era avverso, per tornare in campo, per ritrovarci, per abbracciarci, per vivere e per sognare insieme, per reagire e per farci forza a vicenda.
Oggi lo sforzo è quello contrario, e facciamo davvero fatica a crederlo fino in fondo, che incontrarci, abbracciarci, stringerci intorno alla nostra passione non è un bene perché possiamo dare la possibilità a questa epidemia di diffondersi ed arrivare a persone che non sono nelle condizioni fisiche di poterne superare i sintomi.
Proprio non riusciamo a farci una ragione di uno sport “nemico” ed anche se non lo possiamo praticare in queste ore, anche se non lo possiamo vivere nei luoghi e nei riti ufficiali che lo contraddistinguono possiamo trarre dallo sport alcuni insegnamenti.
Il senso di responsabilità innanzitutto, chi ha un ruolo nello sport è abituato ad esercitarlo; la disciplina, fare e rifare qualcosa o non fare determinate cose è un altro grande insegnamento dello sport; la fantasia: riempire di creatività i nostri giorni; l’altruismo: privarsi di un po’ della propria libertà, delle proprie abitudini è un atto di amore e solidarietà.
E’ questo “gioco di squadra”, se lo faremo davvero tutti, che ci porterà a vincere questa sfida al virus e alla paura, a contagiarci di speranza e di ottimismo perché è ancora una volta lo sport ad insegnarcelo, che i sacrifici vengono sempre ripagati.
Vi auguro e mi auguro che, da questo “tempo sospeso”, impareremo a riscoprire gesti, modalità e momenti per noi stessi che non eravamo più abituati a vivere, ad apprezzare fino in fondo le cose che la vita ci riserva.