Dalle visioni positive possono nascere cantieri educativi
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Pubblicato Martedì, 26 Febbraio 2019 10:38
Inizio questo punto settimanale con alcune delle ultime "buone notizie" che faranno sicuramente piacere chi ama veramente lo sport. Dopo 503 giorni è tornata alla vittoria, in una prova mondiale, la campionessa di ginnastica artistica Vanessa Ferrari che nell’ottobre del 2017 aveva subito un bruttissimo infortunio ai mondiali di Montreal. Altra bella notizia è quella che riguarda Gianluca Vialli, ex calciatore della Juve e della nazionale che ha sta combattendo una battaglia contro il cancro, il quale ha annunciato dei progressi riguardo il suo stato di salute. Due belle testimonianze di come l'impegno, il coraggio e la determinazione possano ribaltare situazioni molto negative. L’ultima cosa che voglio condividere con voi l’ho scoperta guardando Atlético Madrid - Juventus: la toccante storia di Rodrigo Bentancur. Il giocatore uruguaiano della Juventus perse la madre quando aveva solo 4 anni, la scelta della maglia numero 30 è un omaggio a lei, ricordando il suo giorno di nascita. In questo calcio “folle” si rilevano, di tanto in tanto, storie di umana sensibilità come quella che ha raccontato l’attuale Responsabile Tecnico della FIGC Demetrio Albertini. Nell’intervista/testimonianza al Foglio dal titolo “Dio, calcio e famiglia” il dirigente federale ha raccontato di come gli Oratori fossero stati, fino al recente passato, luoghi privilegiati per la crescita umana e sportiva di intere generazioni di calciatori italiani. Considerazioni, quelle dello storico “4” rossonero, che fanno piacere e riflettere perché provengono da un rappresentante di un “mondo” che contempla i raduni selettivi e grandi “allevamenti” in batteria di piccoli calciatori. Una riflessione che fa riflettere o dovrebbe far riflettere i laici impegnati nella Chiesa e la nostra Associazione che si trova ad interloquire sempre più spesso con scuole calcio, scuole di basket e di minivolley e sempre meno con gruppi sportivi di origine ecclesiale, oratori e circoli sportivi parrocchiali. A chiederci un modello che si rifaccia a quello dell’oratorio non è quindi solo la società, non è solo il mondo dell’educazione ma addirittura il calcio con propri autorevoli esponenti che hanno rappresentano l’apice dirigenziale e la massima espressione sportiva. Appare evidente che il nostro ruolo, attualizzato ad una contemporaneità cui non possiamo prescindere, debba assumere una duplice ma fondamentale veste di continuo riferimento etico verso quelle realtà che sono viva espressione del territorio ma che parallelamente debba essere aperto un "cantiere" definire un moderno modello di oratorio calato sui bisogni del ragazzo del 2019, una realtà che magari conviva armonicamente con le Società sportive del territorio ma che sia quella palestra di vita, quel luogo dove si coltivino i gesti spontanei, unici e straordinari. L’assist, come uno di quei “passaggi filtranti” che forniva a Van Basten, ce lo ha dato Demetrio Albertini. Siamo certi che il fratello maggiore, il nostro assistente ecclesiastico nazionale don Alessio Albertini, avrà apprezzato questa “invasione campo”.