Nei giorni scorsi si è celebrata la Giornata internazionale della consapevolezza sullo stress: per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo mix di stanchezza, ansia e depressione (di cui soffrono 9 italiani su 10) è il male del 21mo secolo.
Il Time ha recentemente riportato indagini che hanno certificato un aumento del 40% dei livelli di stress nella popolazione in un anno e il dato secondo cui circa 40 milioni di americani, il 18% della popolazione, hanno un disturbo d’ansia. Un problema che colpisce anche l’economia: secondo l’OMS infatti lo stress sul lavoro costa alle imprese americane fino a 300 miliardi di dollari all’anno.
Vivere la natura, gli ambienti calmi ed avere ritmi di vita compatibili alla propria condizione personale sono certamente comportamenti che possono aiutare a combattere lo stress.
Tra i cosiddetti “rimedi allo stress” ho ascoltato con interesse quelli proposti da chi di problematiche psicosomatiche si occupa nella quotidianità, e non mi ha affatto colpito vedere annoverato lo sport tra le attività che si contrappongono a questa forma di malessere. In sostanza gli esperti affermano che lo sport “fa bene” perché riequilibra il rapporto tra mente e corpo, non ponendo l’uno quale schiavo dell’altro e favorendo quello “stacco” della mente dai pensieri quotidiani verso le azioni del proprio corpo, generando e rigenerando un equilibrio psicofisico che è alla base del benessere e della salute di ogni individuo. Ovviamente ci rendiamo conto che anche lo sport, praticato all’estremo, con l’ossessione del risultato e con l’esasperazione degli allenamenti può essere fonte di stress ma, laddove lo sport è vissuto nella sua accezione più sana, esso allena la mente alla tenacia e ci prepara ad ogni tipo di sforzo.
Proviamo dunque a combattere lo stress a suon di pallonate, corse, salti e gioia di vivere convinti, come siamo, che le nostre Associazioni, per vicinanza alle persone e infaticabile dedizione alla positività, siano impareggiabili.