Negli ultimi anni, complice l’avanzata di una mentalità individualista nella nostra società, si registra tra le altre cose, una diminuzione società sportive in Italia dato che, seppur gradualmente, interessa anche la nostra Associazione a livello nazionale. La diminuzione di società sportive non porta niente di buono con riflessi sulla salute e sulla socialità delle persone. Se questo fenomeno è parzialmente compensato dalla crescita del fitness non possiamo arrenderci all’idea di un progressivo indebolimento di quella spinta che anima lo sport “propriamente detto” e quindi verso l’aggregazione delle comunità, la coesione sociale, la sana crescita derivante dall’incontro e il leale scontro sportivo.
E’ una sfida per la quale dobbiamo continuare a lottare insieme: il CSI, con la sua struttura territoriale e i dirigenti delle Società Sportive, veri avamposti del CSI sul territorio.
In fondo cos’è il CSI? Un Comitato provinciale, un Comitato regionale, un’Associazione sportiva nazionale?
In questi anni, complice l’esperienza di fatta cose positive e negative, mi sono convinto che il CSI sia un moto dell’anima che molte persone hanno e con il quale, dando sfogo alla propria passione, si realizzano i sogni di tanti giovani e meno giovani. E fino a quando questo fuoco arderà dentro a qualche persona il CSI ci sarà sempre.