CAMP E TORNEI ESTIVI: FAR DIVERTIRE CON LO SPORT FACENDO LE COSE PER BENE
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Pubblicato Domenica, 08 Luglio 2018 10:15
In questo periodo l’attività dei Comitati territoriali del CSI è concentrata sulla programmazione della prossima stagione, sull’accompagnamento delle Società qualificate per le fasi nazionali ma anche, e in alcuni territori in maniera importante, per assistere le nostre Associazioni nell’organizzazione di attività di animazione del territorio con i Camp e con i tradizionali tornei estivi. Sono tante le persone che si cimentano nella promozione di iniziative sportive, molte delle quali hanno anche un ottimo riscontro in merito alla capacità di aggregare persone, di mettere in campo collaborazioni e sinergie efficaci per “ricreare” piccole e grandi comunità in questo periodo estivo. A volte però, queste donne e uomini animati da passione autentica e voglia di vedere regnare la felicità tra gli abitanti del proprio paese o del proprio quartiere, per volontà o più spesso per semplice inesperienza o disattenzione, non rispettano alcune basilari norme per la realizzazione delle iniziative ludico-sportive.
A beneficio di chi vuole fare le cose per bene mi permetto di riassumere i 5 adempimenti a mio avviso indispensabili per la promozione di questa tipologia di progettualità che diventano 7 in riferimento ai tornei: assicurazione individuale degli atleti, certificazione di idoneità medica al tipo di impegno fisico previsto, impiego di animatori/arbitri qualificati, assistenza sanitaria o personale formato all’utilizzo del Defibrillatori (come da direttive imposte dal Decreto Balduzzi) e, solo nei casi di competizione sportiva, anche se ricreativa, si aggiungono la richiesta di forza pubblica (informare la pubblica sicurezza, Questura o stazioni delle forze dell’ordine, che ci sarà un “assembramento” di persone in un determinato luogo) e ultimo, non per importanza, l’adeguatezza dei regolamenti sportivi perché la buona riuscita di una manifestazione e anche la necessità di tenere calmi gli animi passa dalla capacità e dalla ferma volontà degli organizzatori di garantire il rispetto delle regole in armonia con i direttori di gara.
I Comitati del CSI forniscono assistenza in questo senso e tengono al riparo queste persone di buona volontà da tanti rischi. Purtroppo in Italia regnano due mode: la prima è quella di fare le cose con superficialità “tanto non succede nulla” e la seconda è quella di far partire le querele appena succede qualcosa.
Leggendo, in questi giorni, della vicenda della squadra di giovani calciatori thailandesi mi ha colpito la benevolenza delle famiglie rispetto all’allenatore che ha portato i ragazzi nella grotta di Tham Luang nel periodo vietato. Tale imprudenza, sebbene dettata da un desiderio positivo dell’educatore, avrebbe ricevuto certamente altro trattamento nel nostro Paese. Davvero ci auguriamo che tale vicenda possa risolversi per il meglio e che i “cinghialotti” possano rispondere positivamente all’invito del Presidente FIFA Infantino e godersi pienamente la finale del Mondiale di Russia 2018. Noi invece teniamoci lontani da pericolosi “cunicoli”, belli e affascianti fintanto che non si riempiono d’acqua.