Pochi giorni fa si è disputata allo Stadio Olimpico di Roma, la finale di TIM Cup tra la Juventus e il Milan. Come ormai avviene da qualche anno, i ragazzi degli oratori affiliati al CSI sono scesi sul campo dell’Olimpico per giocare le finali della Junior TIM Cup contagiando di positività il clima pre partita. Ma non è su questo che mi voglio soffermare, ne tantomeno sul risultato della partita (visto il mio animo rossonero).
L’ultimo atto della Coppa Italia, è stato anticipata da un incontro delle Società e dei direttori di gara con il Presidente Mattarella al Quirinale. Il Presidente della Repubblica si è difinito “collega” dei direttori di gara e ha esortato i calciatori ad essere veri esempi per i tanti giovani che seguono il calcio: “I giocatori aiutino l’arbitro con la loro comportamento. L’arbitro può condurre bene un incontro se i calciatori si comportano con correttezza, mancanza di simulazione, impegno leale.”
In questi giorni Mattarella si sta cimentando nel ruolo di “arbitro imparziale” che gli viene attribuito dalla Costituzione Italiana e, con uno stile pacato, sta conducendo una situazione generatrice di potenziali tensioni diffondendo calma e serenità. Tutti quelli che fanno o hanno fatto sport sanno quanto questa capacità sia una delle doti principali dell’arbitro. Molti, in seguito ad episodi di conflittualità che si manifestano nel corso delle partite, attribuiscono responsabilità all’incapacità di gestione della gara da parte dell’arbitro ma sarebbe interessante sapere se a questa analisi aggiungono una valutazione del proprio operato e se, come ci suggerisce Mattarella, il nostro impegno è leale, senza simulare e nel rispetto delle regole.
In questi giorni, in cui si arriva progressivamente all’epilogo dei Campionati con le finali territoriali e regionali, voglio “girare” a voi, responsabili delle società e atleti l’esortazione che Sergio Mattarella ha rivolto ai dirigenti di Juve e Milan perché solo aiutando gli arbitri nel loro difficile ruolo li sosterremo nel ruolo di imparzialità, li aiuteremo a farci disputare incontri che non degenerino ma che conducano al risultato nel rispetto di tutte le componenti. La difficoltà del ruolo, in politica così come nello sport, magari porterà a degli errori, a delle decisioni che scontenteranno alcuni di questi protagonisti ma anche questo va accettato, nella certezza assoluta che ogni scelta è presa senza condizionamenti e nella totale imparzialità.
Arrivati a questo punto della stagione, agli arbitri e giudici di tutte le discipline, va la nostra gratitudine per il prezioso e indispensabile lavoro svolto.