LE ETERNE TESTIMONIANZE DI CHI CI GUARDA DAL CIELO
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Pubblicato Martedì, 10 Aprile 2018 09:07
Alcuni avvenimenti hanno caratterizzato il periodo pasquale. Parto dalla morte di Emiliano Mondonico, che tre anni fa ci fece dono della sua testimonianza e della sua presenza in Abruzzo, a L’Aquila, in occasione di uno dei progetti messi in campo dal CSI per ricreare la coesione sociale nel cratere sismico e a Teramo per dare il via alla stagione sportiva del Comitato.
Su mister Mondonico si è detto tanto e non voglio aggiungere altro se non il nostro grazie lui e alla sua famiglia con l’invito a voi risentire l’intervista che rilasciò al giornalista Marco De Antoniis nel corso di queste iniziative: un vero e proprio testamento e un invito a sviluppare sempre maggiore impegno verso la nostra mission associativa.
Proprio oggi si compiono due anni dalla scomparsa di Antonio D’Innocenzo, un grande e appassionato educatore che con lo sport, anche attraverso tanti progetti sviluppati con il CSI, ha portato gioia e alternative positive nel post sisma aquilano e nel territorio teramano. Antonio era uno di quei testimoni che, senza troppe parole, ma con la concretezza del fare, elargiva testimonianze di generosità e di impegno che ancora oggi sono pienamente vive tra noi.
Lo scorso lunedì c’è stata la ricorrenza dell’ascesa al cielo di Giovanni Paolo II, un Papa che ha lanciato tanti messaggi che hanno fortemente caratterizzato intere generazioni, alcuni di questi li ha rivolti al mondo dello sport e, senza aggiungere altro, voglio lasciare a tutti gli atleti del CSI che si apprestano ad affrontare le fasi finali dei campionati provinciali, regionali e nazionali una frase tratta dal discorso che il Santo Padre a rivolto ai giocatori dell’A.C. Milan il 20 dicembre 1986: “….Non vengano mai meno, quindi, tra di voi il gusto della fraternità, il rispetto reciproco, la magnanimità e, se occorre, il perdono, nella leale comprensione reciproca. Fate in modo che l’uomo non sia mai sacrificato all’atleta!”