siamo prossimi alla metà del quadriennio associativo e con esso ai due anni dalla scadenza del mio mandato di Presidente. Tale condizione mi permette di parlare a cuore aperto a tutti voi, persone di questa Regione che ho incontrato nella lunga militanza in Associazione.
Ci troviamo a metà strada, ci guardiamo dietro e vediamo il cammino fatto, ci guardiamo avanti e vediamo che c’è ancora strada da fare. Ed è questo il momento più delicato di ogni ciclo perché la stanchezza comincia a farsi sentire e il traguardo non è vicinissimo.
Mi sento con frequenza con dirigenti del CSI di tutta Italia e ciò che avviene in un territorio molto spesso accomuna tutti o molti. Mi riferisco al venir meno alla partecipazione alla vita associativa, al saltare gli appuntamenti con frequenza sempre maggiore e ad avvertire la fatica di risultati che vanno “strappati” ogni volta con grandissimo dispendio di tempo ed energie.
Mantenere i ritmi e i tempi dell’Associazione è il primo segno di appartenenza che ci permette, nei momenti di incontro, di trovare un reciproco aiuto e darci vicendevolmente forza, consigli e collaborazione per andare avanti.
Se è vero che il calo di partecipazione è fisiologico a questo punto del quadriennio è altrettanto vero che bisogna trovare le energie non per “galleggiare” nella vita associativa ma per essere protagonisti positivi. Sapete quanto apprezzi gli sforzi grandi o piccoli che vengono fatti per fare del bene all’interno del vostro territorio attraverso il CSI e quanto io, prima di tutti, cerchi e trovi giustificazioni alle mancanze, alle assenze, alle dimenticanze.
Ed allora, proprio perché credo e spero che nei prossimi due anni si faccia il salto di qualità in tutta la Regione, si faccia spazio e si prepari un terreno fertile a coloro che rappresenteranno il futuro del CSI, non posso non fare un richiamo al senso di responsabilità. Non so se è una pretesa fuori luogo o se è una doverosa sollecitazione per il ruolo che, per vostra volontà e per quella delle Società Sportive mi trovo a ricoprire, ma la mia posizione e il mio punto di osservazione mi obbliga a sottolinearvi ciò che dobbiamo tenere a mente, alcune cose fondamentali:
il Comitato CSI non è una agenzia assicurativa: per fare il nostro dovere non basta attrezzarci per fare affiliazioni e tesseramenti;
il Comitato CSI svolge le sue funzioni attraverso l’organizzazione dell’attività sportiva: un Comitato non può definirsi tale se non organizza nessun campionato e se tra questi non c’è almeno un torneo giovanile;
il Comitato CSI è aperto ed inclusivo: non bisogna accentrare tutte le mansioni sulla figura del Presidente ma la struttura deve essere pronta ad accogliere le iniziative di tutti i collaboratori e anche di persone esterne che vengono a fare proposte. I dirigenti devono aiutare il Presidente, non lasciarlo solo, ma di pari passo è necessario dare fiducia, “fare tante copie delle chiavi” del Comitato;
il Comitato CSI rispetta la formalità delle convocazioni di Consigli e Assemblee: gli impegni statutari sono adempimenti obbligatori e ci “obbligano” ad incontrarci per fare il punto della situazione;
i Comitati CSI rispettano il pagamento di affiliazioni e tesseramenti.
L’incontro interregionale di San Gabriele previsto per il 17 e 18 marzo rappresenta una occasione per confrontarci con amici che provengono da tutta Italia ed è una di quelle situazioni in cui non è importante esserci, è fondamentale, è alla base dello stare dentro il CSI.
Un dirigente di Comitato non può dire “se riesco”, “forse passo”, “vediamo cosa devo fare quel giorno”, ecc., ecc.,... Un dirigente di Comitato si carica la macchina di collaboratori, di giovani che potrebbero dare una mano, di personaggi del proprio territorio.
Cari miei, siamo tutti pieni di cose da fare nella nostra vita privata ed extra- associativa ma quando vogliamo veramente fare qualcosa riusciamo a trovare il tempo per farcela uscire o per coinvolgere chi ci sta a cuore.
Vogliamo veramente fare il CSI? Allora non si può prescindere dal prendere seriamente la presenza a San Gabriele, che poi ci divertiremo, faremo festa e staremo bene insieme questa è una inevitabile conseguenza.
Ritengo davvero possa essere un primo passo giusto per prepararci con slancio a questo giro di boa.