L’allarme arriva dall’OMS: i ragazzi di oggi praticano meno sport, pertanto sono più esposti a malattie cardiovascolari, diabete e cancro. A dirlo è un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui l’81% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni pratica poca attività fisica andando in contro non solo a rischi negativi sulla salute ma anche all’aumento del 20-30% di rischio di morte!
A livello globale circa il 23% degli adulti over 18 non è abbastanza attivo fisicamente (il 20% degli uomini ed il 27% delle donne). Nei Paesi industrializzati, la percentuale degli adulti inattivi raggiunge invece il 26% tra i maschi ed il 35% tra le donne, rispetto al 12% e 24% nei Paesi in via di sviluppo.
L’80% dei Paesi membri ha annunciato politiche per ridurre l’inattività fisica ma solo nel 56% dei casi risultano attivate, così l’OMS con il 'Piano globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili' vuole ridurre del 10% entro il 2025 le persone fisicamente inattive. Circa il 23% degli over 18, nel mondo, conduce una vita sedentaria. In Italia arriva anche al 30%. Stando a ciò che dice il Ministero della Salute basterebbero una camminata , un ballo o un giro in bici per scongiurare i pericoli di salute e tenersi in forma. Noi affermiamo con forza che la pratica di una attività motoria e sportiva sviluppata all’interno di un contesto organizzato come quello di una Società Sportiva aiuta a fornire le motivazioni per dare continuità nel tempo a questo impegno e, attraverso la socializzazione con altri individui, aiuta ogni persona ad integrarsi e a sviluppare la propria personalità sfuggendo spesso alla solitudine e all’individualismo che spesso la società ci impone.
Ci viene in aiuto Francesca Dallapè, argento olimpico tuffi, Rio 2016 che sul tema ha dichiarato: “Lo sport è una parte principale della nostra vita, ci insegna tante regole e a rispettare i nostri compagni. Ma la cosa più importante è che ci aiuta a essere in salute, nella nostra vita quotidiana e soprattutto quando saremo adulti ci aiuterà ad avere un fisico allenato e preparato. Essendo mamma ciò che consiglierò a mia figlia è di non stare attaccata a smartphone o tablet bensì di giocare, stare all’aria aperta, divertirsi insieme ai suoi amici. Il consiglio che voglio darvi oggi è FATE SPORT!”
Chi può dare un forte contributo in questo processo? Probabilmente non le società che si sono viste, nella recente riforma, innalzare da 250.000 a 400.000 il tetto dei proventi commerciali ammissibili dal regime fiscale agevolato ma sono, secondo il nostro modesto avviso, soprattutto quelle società che possono contare su fatturati di modesta entità, capillarmente diffuse sul territorio, ad essere il vero motore che fa sudare e stare bene milioni di cittadini. Questo movimento, di cui il CSI rappresenta una delle reti più virtuose del nostro Paese, deve essere sostenuto dalle Istituzioni verso un “obiettivo salute” che deve rimettere la vita delle persone al centro di ogni dinamica sociale.