Impiantistica sportiva, trasformare spazi in luoghi educativi
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Pubblicato Sabato, 11 Novembre 2017 10:07
Una sfida a cui il CSI, con le sue Associazioni e le sue articolazioni, non può sottrarsi è quella per la riqualificazione dell’impiantistica sportiva. In un tempo in cui gran parte del nostro territorio è concentrato sulla ricostruzione dell’edilizia pubblica e privata per gli eventi calamitosi che lo hanno riguardato, il nostro credere nello sport come strumento di coesione sociale può andare oltre la semplice e preziosa animazione sportiva.
La maggior parte delle strutture sportive soffrono uno stato di trascuratezza anche perché le priorità vengono considerate quelle più strettamente legate alla sicurezza di abitazioni ed edifici di pubblica utilità e le risorse disponibili sono concentrate lontano dal settore sportivo.
Ma la riqualificazione di un impianto non è solo una questione di soldi ma anzi è soprattutto quella di avere uno sguardo attento da “padrone di casa”, perché ciascun impianto va considerato una “casa” un luogo in cui si vive, si cresce, si educa. Come tale non può che essere un luogo accogliente, pulito, colorato, dotato delle attrezzature e dei servizi principali. Trasformare uno spazio in luogo significa stabilire delle regole di comportamento che dettino l’ordine e il rispetto di alcune buone norme che, ad esempio, evitino la promiscuità delle aree dedicate agli atleti e al pubblico e, durante gli allenamenti, a genitori e figli dando la possibilità agli istruttori e agli allenatori di esercitare liberamente il proprio ruolo di educatori.
Novità per chi vuole dedicarsi a questo settore arrivano anche risorse dalla Legge di Bilancio nel quale di prevede la messa a regime con una dotazione di 10 milioni annui del Fondo “Sport e Periferie” con il credito d’imposta per la ristrutturazione degli impianti sportivi e 100 milioni di euro di spazi finanziari ai Comuni per l’impiantistica sportiva.
Il Fondo “Sport e Periferie” è dedicato alla “realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi con destinazione all'attività agonistica nazionale, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, nonché al completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti, con destinazione all'attività agonistica nazionale e internazionale”. Viene introdotto lo Sport Bonus, un credito di imposta del 50% per le erogazioni liberali di importo superiore ai 20 mila euro per interventi di ristrutturazione di impianti sportivi pubblici riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali (nel limite del 10% del reddito imponibile annuo) e ai titolari di reddito di impresa (nel limite del 3 ‰ dei ricavi). Per il biennio 2018-2019, vengono assegnati agli enti locali spazi finanziari per 100.000€ di mutui erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo.
E’ importante comunque tenere sempre a mente che un luogo educativo dello sport non lo fanno le risorse economiche ma soprattutto le persone che lo vivono e lo riempiono di gesti concreti, mi riferisco alle figure impegnate in prima persona nella gestione e a coloro che, sul campo, cercano di tirare fuori il meglio da ciascun ragazzo.