Formazione sanitaria e defibrillatori in campo: dovere sociale prima che obbligo
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Pubblicato Giovedì, 03 Dicembre 2015 00:19
Poco più di un mese fa siamo rimasti tutti con il fiato sospeso a causa delle conseguenze dell’infarto accorso ad un giocatore del CSI su un campo di gioco. La vicenda, come tutti sappiamo, si è conclusa positivamente con il recupero totale di Pietro, anche grazie al pronto intervento di Fabrizio, arbitro del CSI e volontario della Croce Rossa di Roseto degli Abruzzi.
Questa situazione, oltre a farci prendere un grande spavento, non è servita a niente se non ci ha insegnato qualcosa alla vigilia di una scadenza importante per tutte le Associazioni Sportive del Paese.
Sino a comunicazione contraria, infatti, dal 1° gennaio 2016 scatta l’obbligo del defibrillatore in campo e ogni società ospitante dovrà mettere a disposizione una persona abilitata al suo utilizzo in occasione di ogni gara.
Questa particolare norma contenuta nel Decreto Balduzzi non può non farci piacere come del resto ci rendiamo conto quanto sia difficile per le nostre Associazioni adeguarsi a tale adempimento. Da un lato i costi del defibrillatore, dall’altro quella di trovare il tempo e il modo di formare persone allo scopo.
In questo il CSI si è speso in prima persona, a livello nazionale, con due convenzioni con aziende che si occupano della vendita di defibrillatori (che trovate al seguente link) e, a livello locale, con l’organizzazione di corsi BLS-D da parte di alcuni Comitati territoriali della regione.
Spero vogliate approfittare di questo tempo per effettuare tutti gli adempimenti necessari. Se non avete ancora provveduto all’acquisto dello strumento vi consigliamo di rivolgervi alle Istituzioni pubbliche presenti nella vostra zona, a Istituti Bancari che, di tanto in tanto, rivolgono questo tipo di donazione a chi si impegna per il territorio. Per i corsi di formazione il suggerimento è di chiedere al vostro Comitato territoriale di appartenenza in quanto ciascuno è dotato di conoscenze in grado di trovare una tempestiva soluzione formativa.
Come per le visite medico-sportive che è stata una nostra battaglia fin da subito, farsi trovare pronti anche su questo punto è importante per la vita di tante persone prima ancora dell’obbligo dettato dalla legge. Non aspettiamo quindi i rinvii, che pur di possibile attuazione, non devono essere la scusa per ritardare una opportuna dotazione e formazione nelle nostre realtà sportive e comunità.