A Molti di voi non sarà sfuggita la notizia diffusa a mezzo stampa circa l'introduzione del cartellino azzurro, in un Campionato Provinciale del CSI Bologna, come provvedimento in caso di espressioni blasfeme. Dietro a questa decisione non vi è probabilmente, come potrebbe sembrare, la volontà di condonare al più serio provvedimento dell'espulsione diretta, già prevista nei regolamenti federali calcistici ma quella di rendere concreta, in contesti non ancora perfettamente sensibilizzati, la tensione educativa che il CSI si propone di rivolgere ai propri sportivi. Un percorso simile fu effettuato già dal CSI Teramo, quando nella stagione sportiva 2006-07, di fronte alle difficoltà di applicazione della norma, venne richiesto ed ottenuto dal Nazionale l'utilizzo del cartellino giallo per poi passare l'anno successivo a quello azzurro (già utilizzato per le infrazioni da ultimo uomo), arrivando così all'applicazione reale dell'espulsione diretta. Non bisogna quindi stupirsi se un Comitato CSI, anche se tra i più antichi e popolosi d'Italia, attui provvedimenti per incidere e rilanciare l'azione formativa. Il Comitato di Teramo, attraverso i suoi rappresentanti eletti dalle Società, ha sempre creduto nella necessità, non negoziabile, di liberare le attività sportive dalla volgarità di bestemmie e insulti e lo ha realizzato in un percorso graduale che, mi permetto di dire, ha fatto cultura sullo sport del territorio per una emulazione di altre organizzazioni che non ci ha per nulla offeso. A distanza di qualche anno, anche grazie alla maturazione di un gruppo arbitrale deciso e coraggioso, che crede nella mission di questo Ente, possiamo affermare che la linea seguita sta raggiungendo i risultati sperati, nella prospettiva di uno sport intorno al quale vogliamo si stringano con fiducia intere famiglie. Rispetto a questo vorrei suggerirvi alcuni consigli per l'uso. Lo spirito di tutti provvedimenti disciplinari è quello di migliorarci, di sviluppare al meglio la nostra attività sportiva. Rincorrere l'errore dell'altro non è una pratica proficua a generare il clima e a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Ricordiamoci della nostra apertura agli "altri", vero obiettivo di questa stagione. Lasciamo agli arbitri la serenità di rilevare infrazioni e ai quotidiani nazionali di evidenziare clamorose novità vecchie come il mondo.