Il prossimo weekend ci riserva ulteriori, importanti novità soprattutto dedicate all'attività giovanile che, una volta tanto si equivale per intensità alle attività dedicate agli "Open".
Dovrebbe essere sempre così e tendenzialmente così sarà sempre di più anche grazie ai progetti che il CSI sta sviluppando con prestigiosi partners e che in questo periodo trovano il loro apice.
Domenica, presso l'Interamnia Calcetto Volley di Teramo, ci sarà la fase locale della Gazzetta Cup, una intera giornata di festa sportiva, con la distribuzione di gadget messi a disposizione proprio dalla Gazzetta dello Sport. Chi vincerà approderà alla fase successiva di Civitanova Marche per poi arrivare eventualmente alla finalissima allo Stadio di San Siro.
Contemporaneamente a Cremona il Real Marsica, dopo aver vinto in Abruzzo e all'interregionale con le Marche, si gioca la finale nazione della Danone Nations Cup e con essa il passaggio alla Finale Mondiale di Londra.
La settimana prossima il Circolo Parrocchiale Sant'Antonio di Montesilvano si va a giocare a Roma la finale nazionale della Junior TIM Cup. Lo farà proprio ad un passo dallo Stadio Olimpico che potrà raggiungere, in caso di qualificazione, domenica 26 per giocare poco prima della finalissima di Coppa Italia.
Qualcuno potrebbe chiedersi: "perché un mondo come quello del CSI, legato ai valori, alle famiglie, alle squadre "scalcinate" dei paesini e degli oratori si lega in questo modo allo sport di vertice, ai suoi campioni e ai suoi luoghi simbolo?". Sia chiaro, una riflessione è lecita e neanche noi dirigenti dell'Associazione non ci sottraiamo ai ragionamenti. Crediamo innanzitutto che il vertice e la base dello sport debbano tornare a comunicare, a rilanciarsi vicendevolmente. Un bambino ha il diritto di avere un idolo da ammirare, un calciatore ha il dovere di essere un esempio. Un bambino ha il diritto di vivere un sogno e un Ente come il nostro, quando ne ha le possibilità, ha il dovere di farglielo vivere. Una Associazione come la nostra ha il dovere di mettere in campo tutto il possibile per far diventare i ragazzi veri proprietari degli stadi, ha il dovere di spendersi a che i genitori non si preoccupino più di mandare i figli in ambienti dove la violenza verbale e fisica sia di casa.
Abbiamo dovere, come movimento CSI, categorie Open comprese, di riportare lo sport ai suoi obiettivi veri. San Siro, Wembley, l'Olimpico sono solo amplificatori di una svolta etica possibile. Per noi la regola è la solita, anche in questi Stadi, "Giocare per Credere"!