Quante belle storie quelle delle Olimpiadi, spesso sono storie dove esserci significa già vincere. Un po' come nei nostri Campionati dove spesso senza grossi mezzi si riesce a mettere su qualcosa, che qualcuno chiama giocattolo, ma che in realtà diventa una cosa molto importante in quanto coinvolge pienamente la vita di tante persone, ne cambia le abitudini, ne aumenta le amicizie e tutto quello che sapete bene. Quanto conta essere ai Giochi Olimpici per un piccolo Paese circondato dall'Oceano, magari con un solo atleta, magari uscito dalla competizione già nella batteria di qualificazione? Quanto è importante potersi identificare, immedesimarsi, tifare per qualcuno che ti rappresenta nel più grande palcoscenico sportivo globale? Credo quanto il diritto che ciascuno ha di sognare.
In questi giorni in tanti hanno scelto di avanzare la propria preiscrizione ai Campionati del CSI Teramo, proprio per quella voglia di esserci, per quel desiderio di rappresentare un paese, un quartiere, un gruppo solido di amici o di colleghi.
In tanti si sono lasciati contagiare dallo spirito olimpico già da agosto, in un periodo in cui ancora non ci si incontra, ancora non si decide cosa e come fare, un buon 25% delle società ha già risposto "presente!" ad una sollecitazione audace del Consiglio Provinciale sviluppando tutti i necessari adempimenti e meritandosi pienamente il piccolo "sconto" perché permetterà di organizzare preventivamente il lavoro degli operatori di segreteria e dei tecnici del Comitato.
Dobbiamo stare sempre attenti però perché, in mezzo a tanto "bello" e a tante buone notizie, queste Olimpiadi ci ricordano che la natura umana è soggetta a tanti discostamenti dalla strada diritta e all'errore di pensare che la vittoria sia l'alternativa all'oblio. Un approccio al nostro sport dopato da scorie di arroganza e volgarità, che tanto si assomiglia a quel "voler vincere a tutti i costi (anche illeciti)", corre il rischio di rovinare il nostro sogno di olimpismo e il nostro disegno associativo. Per questo non possiamo fare a meno di fermarci a riflettere sulle reali motivazioni del nostro coinvolgimento nell'attività del CSI e sulla volontà di aderire al suo stile e alla sua storia fatto di gente che da sempre tutto il suo massimo.